SCHEDA F completa - Secondo gli standard catalografici ICCD (MiBACT)
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CODICI |
ID Scheda |
675 |
TSK - Tipo di scheda |
F |
LIR - Livello di ricerca |
P |
NCT - CODICE UNIVOCO |
NCTR - Codice Regione |
17 |
Codice univoco locale |
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ESC - Ente schedatore |
MUV Matera |
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LC - LOCALIZZAZIONE |
PVC -LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO - AMMINISTRATIVA |
PVCR - Regione |
Basilicata |
PVCP - Provincia |
MT |
PVCC - Comune |
Matera |
LDC - COLLOCAZIONE SPECIFICA |
LDCN - Denominazione
(collezione/raccolta) |
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LDCU - Denom. spazio viabilistico |
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LDCM - Denominazione raccolta |
Archivio Notarangelo |
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OGT - OGGETTO |
OGT - OGGETTO |
OGTD - Definizione dell'oggetto |
positivo |
QNTN - QUANTITA' |
QNTN - Numero oggetti/elementi |
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SGT - SOGGETTO |
SGT - SOGGETTO |
SGLT - Titolo soggetto |
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SGTI - Identificazione |
Il ministro Emilio Colombo alla posa della prima pietra dello stabilimento ANIC di Pisticci. |
SGTD - Identificazione sul soggetto |
Il 16 luglio 1961 Amintore Fanfani, presidente del Consiglio dei ministri, pose le prime pietre per la realizzazione di alcune industrie nella valle del Basento: in territorio di Pisticci un grande complesso industriale statale dell’Anic, a Ferrandina due fabbriche private, una della Montecatini e una della Pozzi. Insieme a Fanfani scesero nella valle altri ministri, fra cui Emilio Colombo e Carlo Bo, il presidente dell’Eni Enrico Mattei e molte personalità del mondo industriale e imprenditoriale italiano. Fu una vera e propria parata di dirigenti democristiani di ogni livello. Ed anche una grande folla partecipò ad un avvenimento che tutti reputavano epocale per le sorti della Lucania. Il regime democristiano voleva dimostrare di essere il partito dello sviluppo e del progresso.
Nella valle basentana, da qualche anno era stato scoperto un giacimento di metano di vastissime proporzioni che aveva aperto nei cuori dei lucani una grande speranza di riscatto. Di fronte al rischio che il governo potesse decidere di utilizzare altrove quella fonte energetica, le popolazioni della valle del Basento e i Lucani scesero in lotta per rivendicare che il metano venisse utilizzato in loco. Grandi cortei si ebbero in quel periodo in molti centri della valle, da Pisticci a Ferrandina, a Grassano, Miglionico, Grottole, Salandra.
A Matera il 13 marzo 1960 l’intera città sfilò in corteo per chiedere sviluppo e lavoro. Allo sciopero generale proclamato dalla CGIL aderirono tutte le categorie di lavoratori. Anche commercianti e artigiani abbassarono le saracinesche di botteghe e officine, da tutti gli istituti scolastici si riversarono in piazza cortei di studenti, chiusi restarono gli uffici pubblici, fornaciai e pastai incrociarono le braccia. Totale fu l’adesione della città.
Un corteo lunghissimo e ordinato sfilò per ore per le vie della città, ma tanto non bastò alla polizia che a ripetizione intervenne caricando e manganellando selvaggiamente e immotivatamente i dimostranti. Era la risposta del governo alla volontà popolare che chiedeva solo la certezza del lavoro e dello sviluppo della propria terra.
Quella lotta, comunque, pagò. Il governo fu costretto ad avviare un processo di industrializzazione della valle del Basento. Naturalmente lo fece a modo suo, coi tempi lunghi che caratterizzarono in quel periodo e anche dopo la sua politica di intervento. Alla posa delle prime pietre non seguì l’inizio immediato dei lavori. Le prime ruspe arrivarono un paio di anni dopo la posa delle prime pietre. Anzi la Montecatini diede subito forfait e lasciò che sulla sua prima pietra per anni crescessero le ortiche. Quella fabbrica non vide mai la luce. Prima delle fabbriche furono realizzati i metanodotti che fecero viaggiare il gas lucano verso altre industrie delle regioni meridionali.
E quando le due fabbriche, l’Anic e la Pozzi, furono realizzate, il regime praticò la politica del ricatto. Le assunzioni vennero fatte non negli uffici di collocamento, o secondo i meriti e i bisogni, ma nelle parrocchie e nelle sezioni democristiane. Il prezzo per un posto di lavoro in fabbrica era la consegna delle tessere della Cgil e dei partiti di sinistra e l’adesione al partito dello scudo crociato. Negli anni Ottanta cominciò la crisi industriale con la chiusura della Pozzi e di molte attività nello stabilimento Anic di Pisticci. Dei tremila operai che lavoravano nella valle del Basendo ne erano rimasti occupati poche centinaia.
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DESCRIZIONE |
MIS - Misure |
MISU - Unità |
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MISA - Altezza |
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MISL - Larghezza |
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MISD - Diametro |
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MISS - Spessore |
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LR - LUOGO E DATA DELLA RIPRESA |
LRC - LOCALIZZAZIONE |
LRCR - Regione |
Basilicata |
LRCP - Provincia |
MT |
LRCC - Comune |
Pisticci |
Indirizzo civico |
Valbasento |
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Google Map |
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DT - CRONOLOGIA |
DTZ - CRONOLOGIA GENERICA |
DTZG - Secolo |
29 luglio 1961 |
CRONOLOGIA SPECIFICA |
DTSI - Da |
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DTSF - A |
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MOTIVAZIONE CRONOLOGIA |
Motivazione |
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Specifiche |
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DEFINIZIONE CULTURALE |
AUF - AUTORE DELLA FOTOGRAFIA |
AUFN - Autore personale |
Rosario Genovese |
Motivo attribuzione |
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Sigla per citazione |
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DATI TECNICI |
Indicazione di colore |
BN |
MTC - MATERIA E TECNICA |
MTC - Materia e tecnica |
Basilicata |
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CONSERVAZIONE |
STC - STATO DI CONSERVAZIONE |
STCC - Stato di conservazione |
buono |
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CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI |
CONDIZIONE GIURIDICA |
Indicazione generica |
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Proprietario |
Domenico Notarangelo |
Indirizzo |
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FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO |
GESTIONE IMMAGINI |
Tipo |
hard disk |
Identificazione di volume |
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Posizione |
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Tags |
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