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Soggetto: Il castello Tramontano di Matera
Data ripresa:
Luogo ripresa: Basilicata, MT, Matera
Via Castello
Collezione/raccolta:

Proprietario:

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SCHEDA F completa - Secondo gli standard catalografici ICCD (MiBACT)

CODICI
ID Scheda 682
TSK - Tipo di scheda F
LIR - Livello di ricerca P
NCT - CODICE UNIVOCO
NCTR - Codice Regione 17
Codice univoco locale
ESC - Ente schedatore MUV Matera
 
LC - LOCALIZZAZIONE
PVC -LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO - AMMINISTRATIVA
PVCR - Regione Basilicata
PVCP - Provincia MT
PVCC - Comune Matera
LDC - COLLOCAZIONE SPECIFICA
LDCN - Denominazione
(collezione/raccolta)
LDCU - Denom. spazio viabilistico
LDCM - Denominazione raccolta
 
OGT - OGGETTO
OGT - OGGETTO
OGTD - Definizione dell'oggetto positivo
QNTN - QUANTITA'
QNTN - Numero oggetti/elementi
 
SGT - SOGGETTO
SGT - SOGGETTO
SGLT - Titolo soggetto
SGTI - Identificazione Il castello, iniziato da Tramontano, non fu portato a termine in seguito alla morte del conte, ucciso a Matera a furor di popolo.
SGTD - Identificazione sul soggetto Il conte Giancarlo Tramontano non era materano, era nato a Sant’Anastasia da un banchiere napoletano. Ottenne il titolo di conte nel 1497 per i favori e gli aiuti economici forniti ai re Aragonesi Ferrante e Federico. Da banchiere ingordo si inimicò ben presto la nobiltà e gli imprenditori di Matera, poiché cercò di accaparrarsi gran parte delle attività lucrative della città. Anche il popolino nutrì odio nei suoi confronti sia per i tributi che furono costretti a pagargli sia a causa dell’iniquo diritto del “jus primae noctis”. Usò ogni tipo di prepotenza approfittando della sua influenza a corte. Quando il Regno di Napoli, partiti gli Aragonesi, restò in balia degli eserciti spagnoli e francesi in lotta fra loro, Tramontano non esitò a schierarsi con la parte spagnola e per meglio difendere il suo feudo dai francesi iniziò la costruzione di un castello che però non fu mai portato a termine. Intanto la sua espansione economica avveniva a danno degli imprenditori materani, i quali cominciarono a concepire un qualche disegno per eliminare la scomoda figura del conte che impediva la crescita e lo sviluppo della città. La sua prepotenza si spinse fino al punto di privare alcuni nobili dei loro averi e di imprigionarli. Si conoscono i nomi di alcuni di loro: De Cataldo, Selvaggi, De Donato, De Angelis, e fra loro certamente bisognerà cercare i nomi dei responsabili politici della congiura che portò alla ribellione e successivamente all’uccisione del conte. Dopo il 1512 ripresero nell’Italia Meridionale le lotte antifeudali. A Matera queste lotte sfociarono nell’uccisione del conte Tramontano avvenuta alla fine del 1514. La nobiltà e i ceti ricchi della città congiurarono per ammazzarlo e assoldarono uno schiavone, cioè un lavoratore immigrato il quale, durante una agguato teso al conte mentre usciva dalla cattedrale a termine di una funzione religiosa, lo colpì alla testa con una roncola. La strada dove avvenne l’agguato e il delitto si chiamò via Riscatto. Il disegno dei nobili doveva limitarsi alla soppressione del conte, ma ben presto il popolo materano trasformò quella uccisione in un moto di ribellione più generale nel tentativo di fare razzie dei beni di Tramontano. Infatti fu assalita la sua dimora e depredata di ogni cosa mentre il cadavere del conte, ancora insepolto, restò riverso sul selciato sul posto dove era avvenuta la sua uccisione. I nobili non volevano che dal delitto politico si passasse alla criminalità e alla sommossa popolare. Perciò intervennero per impedire il saccheggio a danno della famiglia del conte Tramontano. Non passò molto tempo perché fosse inviato a Matera un Regio Commissario, che si chiamava Giovanni Villano, per indagare sui responsabili di quel fatto di sangue. Il Comune di Matera non respinse l’accusa e ammise la responsabilità collettiva di tutta la cittadinanza e firmò una transazione con le autorità vicereali impegnandosi a versare nelle casse dello Stato il prezzo per ottenere il perdono per quanto era accaduto. L’indulto infatti giunse il 28 maggio e fu concesso dal conte Capaccio Bernardo Villamarino, luogotenente del viceré di Napoli Raimondo di Cardona.
 
DESCRIZIONE
MIS - Misure
MISU - Unità
MISA - Altezza
MISL - Larghezza
MISD - Diametro
MISS - Spessore
 
LR - LUOGO E DATA DELLA RIPRESA
LRC - LOCALIZZAZIONE
LRCR - Regione Basilicata
LRCP - Provincia MT
LRCC - Comune Matera
Indirizzo civico Via Castello
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DT - CRONOLOGIA
DTZ - CRONOLOGIA GENERICA
DTZG - Secolo XX sec.
CRONOLOGIA SPECIFICA
DTSI - Da
DTSF - A
MOTIVAZIONE CRONOLOGIA
Motivazione
Specifiche
 
DEFINIZIONE CULTURALE
AUF - AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
AUFN - Autore personale Anonimo
Motivo attribuzione
Sigla per citazione
 
DATI TECNICI
Indicazione di colore BN
MTC - MATERIA E TECNICA
MTC - Materia e tecnica Basilicata
 
CONSERVAZIONE
STC - STATO DI CONSERVAZIONE
STCC - Stato di conservazione buono
 
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI
CONDIZIONE GIURIDICA
Indicazione generica
Proprietario
Indirizzo
 
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
GESTIONE IMMAGINI
Tipo hard disk
Identificazione di volume
Posizione
 
Tags
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